
Titolo: Gocce di Lacrime e Sangue
Autore: Giorgia Fiorella
Pagine: 351
Data di pubblicazione: 27 Ottobre 2022
Casa editrice: Chrysalide Publishing
Disponibile su Amazon (copertina flessibile, e-book)
Secco, Neurone e Ottaf mi guardano, in un misto fra panico, preoccupazione e sollievo. Er Secco si tortura le dita, Neurone si tormenta i capelli e Ottaf… beh, lui ancora deve riprendersi dallo sballo, in realtà. Io, invece, mi pongo nella postura più rilassata possibile, armato del mio solito ghigno beffardo stampato in faccia e una sigaretta sistemata dietro l’orecchio.
Incipit – Gocce di Lacrime e Sangue
«Che t’hanno detto, zì?» chiede Francesco, er Secco, facendosi avanti.
Mi stringo nelle spalle. «Volevano farmi firmare un verbale pieno di stronzate» borbotto. «Qua pensano d’esse’ furbi solo loro, ma io mica so’ scemo…»
Voto: ★★☆☆☆
Trama:
Ludovica Mancini ha diciassette anni, una testa sulle spalle e fuma qualche sigaretta di troppo. Non transige sulla maleducazione e attacca con la sua lingua velenosa chiunque osi sbarrarle la strada. È una che sa farsi notare.
Infatti, Lorenzo l’ha notata eccome.
Lorenzo Castelli è tutt’altra storia: un vero e proprio guaio che cammina. Diciannove anni, tre bocciature alle spalle, ancora deve capire la differenza tra italiano e dialetto romano.
Sullo sfondo di una Roma eterna, dove il liceo classico Giosuè Carducci si divide in centrale e succursale, Lorenzo e Ludovica finiscono in classe assieme e separarli diviene quasi impossibile.
Quasi.
Recensione:
Questo libro mi ha lasciato sentimenti contrastanti per tutta la lettura, motivo per cui ho dato 2 stelle su 5.
Ammetto che il titolo, “Gocce di Lacrime e Sangue”, prima di leggere la quarta di copertina mi avesse portata a pensare che si trattasse di un fantasy romance. In realtà è un romance young-adult con tanto, tanto, un po’ troppo angst, e parecchie scene spicy – sono tutte scritte bene, ma alcune le avrei evitate.
Il libro è stato altalenante.
La parte introduttiva, in cui vengono presentati Ludovica, Lorenzo, e tutti gli amici che ruotano loro attorno, è stata costruita alla perfezione. Tutti sono ben caratterizzati, le voci distinguibili, riuscivo ad immaginarli così bene che sembrava di vedere una serie tv, più che leggere un libro. Questa è una cosa che adoro profondamente, riesce a catturarmi e farmi immergere nella storia.
Ho già detto che la prima persona non è tra i miei punti di vista preferiti, ma in questo caso l’ho trovata perfetta e il fatto che Lorenzo Castelli alternasse romanaccio e italiano mi ha strappato molte risate e, soprattutto, lo ha reso molto reale. E qui lo dico, e non lo nego, Lorenzo Castelli che parla romanaccio è maledettamente sexy.
Mi ha fatto un po’ stridere i denti il costante citazionismo di Ludovica, che ragiona per aforismi e citazioni di libri e film, soprattutto nelle introspezioni.
Uscita dalla parte introduttiva, però, ha iniziato a darmi l’idea di un “romanzo a puntate” sbilanciato. Non so se l’autrice lo avesse pubblicato su una piattaforma prima di passare al cartaceo, ma mi ha dato quell’impressione.
Ho trovato troppo rapida la parte in cui Ludovica passa dal non sopportare Lorenzo all’innamoramento e, in contrasto, troppo lento il loro girarsi attorno una volta assodato l’interesse reciproco, ma la parte drammatica – che più di una volta mi ha fatto controllare a che percentuale del libro fossi – è stata nella seconda parte di svolgimento. La storia è lungo tira e molla – e qui ho iniziato a pensare fosse una pubblicazione a puntate in cui si trascina la trama un po’ per far sì che il lettore rimanga aspetti la pubblicazione, e un po’ perché l’autrice aveva deciso una tempistica di eventi che in qualche modo doveva riempire.
La parte conclusiva – dove, senza spoiler, diventa chiaro il titolo scelto – è stata lenta, ma troppo rapida. L’autrice si concentra – giustamente – su Ludovica, le sue introspezioni, su ciò che scrive nel “diario”, però la componente che mi aveva trascinata dentro la storia viene a mancare. Ludovica inizia a rivolgersi a un ipotetico lettore, cosa che nella prima parte non avviene, e il cambiamento graduale che porta la protagonista a sfondare la quarta parete, con anticipazioni come “ancora non sapevo quello che sarebbe successo”, per me è stata molto faticosa.
L’altro problema che sul finale mi ha distaccata dalla lettura è stato l’affastellamento di eventi: tra l’attimo del “tutto è perduto” e la risoluzione passa un mese.
Capisco, da trama, perché l’autrice abbia scelto quel preciso arco temporale, ma Ludovica ha un “decorso” psicologico che è irreale si risolva in un tempo così breve e smorza il climax drammatico.
All’inizio c’era un ottimo motore di trama utile a creare conflitto – il padre di Ludovica ha messo in carcere il padre di Lorenzo – che però viene abbandonato a sé stesso in favore di una svolta molto più tragica, innecessariamente tragica, degli eventi.
Mi è dispiaciuto molto lasciare solo due stelle a questo libro, perché era partito col botto, mi aveva catturata, aveva un conflitto interessante e uno sviluppo che aveva scacciato la paura di un “Tre metri sopra il cielo-bis“.
Poi si è perso e ho iniziato ad arrancare con la lettura.
Ringrazio Chrysalide Publishing per avermi dato la possibilità di leggere “Gocce di Lacrime e Sangue” in anteprima e poterne scrivere la recensione.

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