Se avessi avuto un cazzo sarebbe stato durissimo per tutto il film.
(cit.)

Questo post sarà davvero lungo.

Nelle puntate precedenti…

I ricercatori – generici, poi ci chiediamo perché non dovremmo finanziare la ricerca: perché nei film fanno sempre casino, ecco perché – trovano una “spora” che decidono di tocchicciare coi bastoncini tipo medusa sulla battigia. La spora decide che la cosa le da anche un po’ noia, quindi si sveglia e si dirige al reattore nucleare di Jenjiro, Giappone – perché se c’é qualcosa da distruggere o è negli Stati Uniti o è in Giappone. Il reattore, offeso, esplode.

Facciamo la conoscenza dei personaggi principali, la cui trama solo a evitare 2 ore di film di sole esplosioni e ruggiti. Quello che succede è semplice: il Doc che lavora a Jenjiro è costretto a chiudere la moglie – anche lei lavora lì – nella parte interna della centrale nucleare, creando un trauma per sé stesso e per il Figlio.

Quindici anni dopo. Il Figlio è un aitante militare trentenne con una famiglia dalla quale scappa facendosi mandare in missione in Siria. In effetti sua moglie è Scarlet Witch… Al suo primo giorno di licenza, senza nemmeno riuscire a dare una botta alla moglie, è costretto a imbarcarsi per il Giappone. Sono quindici anni che Doc studia cosa è successo il giorno dell’esplosione del reattore e ha deciso di andare ad indagare nella zona di quarantena. Lo fa con poco successo, visto che è stato beccato e ingabbiato. In qualche modo, però, Doc riesce a convincere il Figlio delle sue strane teorie. Lo schema degli impulsi elettromagnetici della zona è uguale a quella dei giorni precedenti l’esplosione. Bisogna andare a vedere.

Da bravo militare cazzuto, il Figlio si lascia convincere in quindici secondi netti: che figata la gita di famiglia in zona radioattiva!

Giunti sul luogo, però, plot-twist: la zona non è radioattiva. Il Doc ha così ragione che quando li beccano non vengono portati in questura come il giorno prima. Della gente losca li piglia e li porta al reattore, dove svetta un gigantesco bozzolo pieno di lucine fighissime. Il sito è gestito dalla Monarch, un’associazione di gente che da anni studia i mega-mostri. I test nucleari non erano test: cercavano di uccidere una creatura che il Dottor Serizawa – noto anche come “quello-che-da-la-voce-alla-pubblicità-della-Suzuki” – chiama Gojira.

Questa era la parte di trama importante da ricordare, per il resto sono due grossi e orrendi lepidotteri che si accoppiano in piazza a San Francisco buttando giù palazzi e areoplani nell’atto. Godzilla fa un primo tentativo diplomatico battendo forte la scopa sul soffitto, poi decide di averne abbastanza. Si presenta a San Francisco e spiega ai due come mangiano i pinguini, afferrando la bocca di uno dei due mostri e vomitandogli in bocca un fighissimo raggio radioattivo blu. Ah, scopriamo anche che le scaglie di Godzilla servono a capire a che punto sta la sua barra di caricamento per il supercolpo finale – si accendono di blu dalla punta della coda alla testa, hanno anche il rumore della barra di caricamento.

C h e  f i g a t a.

Godzilla abbatte i mostri, fa un pisolo tra le macerie, si infila in acqua, saluta la curva e se ne va tra gli applausi.

E gli umani? Niente, gli umani cazzeggiano con le testate atomiche e fanno casino, sono totalmente superflui. Suzuki si innamora perdutamente di Godzilla – come dargli torto?

Ora che abbiamo le idee chiare passiamo al secondo film che, incredibilmente, ha pure una trama. Un po’ come è successo con la serie di Pacific Rim che è passato da “robottoni che se menano” a “robottoni che se menano con un motivo”. Ci sarebbe anche Kong: Skull Island, ma lo devo ancora vedere, mea culpa.

2015, San Francisco: Godzilla sta cercando di spiegare due cose ai lepidotteri, sottolineando i concetti fondamentali con sberle a mano aperta e raggi radioattivi. San Francisco è salva! I sopravvissuti hanno il cancro. In mezzo a questo scenario ameno il Dr. Russell cerca disperatamente il figlio scomparso.

2019: la Dr.ssa Russell vive in Cina con la figlia Undici – sì, Undici di Stranger Things. L’ex marito è disperso dio-sa-dove a fare foto a lupi che sbranano i cervi e le invia alla figlia al posto dei cioccolatini. Ma la cosa fondamentale è che la Dr.ssa ha inventato un macchinario, l’ORCA, che riproduce le tracce audio di diversi Titani – il nome che la Monarch ha dato ai mostri come Godzilla, perché nonostante siano grandi come l’Empire State Building nessuno ci era ancora inciampato sopra.

Insomma: ha inventato un lettore mp3 davvero ingombrante, ma con un design fico e una grafica simile a quella di Windows Media Player nella versione di Windows XP. Undici e la mamma, dicevo, abitano in Cina sul sito di uno dei mostri che, si da il caso, si sveglia proprio quel giorno.

Mothra.

Ovviamente la gigantesca falena si sveglia nella prima forma: un bigatto brutto alto come un palazzo che, svegliandosi in una gabbia di contenimento di laser rossi, non è esattamente dell’umore migliore. Per come è successo ai MUTO del primo film, anche Mothra cerca di liberarsi ma, in uno slancio eroico, i componenti femminili della famiglia Russell attivano Media Player sulla traccia dell’Alfa. Mothra, da rossa che era, diventa tutta azzurrina.

Concetti base: rosso cattivo, blu buono.
Facile.

Il tripudio di lucette blu viene però interrotto da Tywin Lannister, che dopo essere malamente morto cagando, ha deciso di darsi al ecoterrorismo. La famiglia Russell viene rapita, tutte le comparse della Monarch muoiono malissimo. Mothra la butta nel saluto e va a fare il bozzolo sotto una cascata, che sì il rumore è un po’ fastidioso ma c’è l’aria pulita e vedessi che vista!

La Monarch è in crisi con la scomparsa dell’ORCA, nessuno si incula il fatto che siano morti chissà quanti dipendenti e due persone, tra cui un minore, siano state rapite. E lo fanno anche notare al Dr. Russell:

“E’ comparso un ecoterrorista che ha rubato il dispositivo ORCA, e collateralmente anche tua moglie e tua figlia. Aiutaci a trovare il dispositivo, se hai culo trovi anche il resto della tua famiglia. Però ci dispiace eh.”

Ah. Terribilmente, immagino.

Russell si unisce a Monarch su una piattaforma petrolifera off-shore chenasconde l’accesso a Neo Tokyo 3.

In realtà Suzuki è Gendo Ikari.

Da lì l’associazione monitora gli spostamenti di Godzilla che, mentre gli scienziati tentano di far credere al pubblico che gli ecoterroristi vogliono rapire un bruco di 30 metri, decide di fare un saluto. La base va nel panico, anche perché non hanno davvero dei robottoni guidati da adolescenti turbati da schierare, al massimo hanno degli scudi di metallo e dei cannoni subacquei. Ma di base sono americani, quindi la prima reazione è quella di accendere i cannoni. Questo è il momento in cui Russell si guadagna il titolo di Signor Buonsenso.

“Ci sta girando attorno. Non aprite il fuoco se non siete SICURI di ammazzarlo perché, vaffanculo, siamo sul fondo dell’oceano e questo coso usa testate nucleari come spuntini.” – legit.

In realtà quello che fa Godzilla è proprio semplice: li guarda malissimo – ed è bravissimo a guardare con sdegno qualsiasi essere vivente – scompare, e fa un passaggio radente che ha fatto prendere un accidente a tutti i presenti in sala. Poi se ne va. La Monarch decide di tracciare il suo percorso e capiscono che sta andando in Antartide, Sito 32. La sede del Mostro 0. Nonché lo stesso luogo in cui sono appena sbarcati Lannister, Undici, la Mamma e il grosso lettore mp3. Dopo aver ammazzato qualsiasi membro della Monarch presente alla base, gli ecoterroristi decidono di trapanare il ghiaccio – oltre il quale si vede una gigantesca idra – per poi infilare delle bombe nei buchi e far svegliare la colossale viverna tricefala con l’umore migliore che abbia mai avuto.

Il Cast Principale si teletrasporta in Antartide. No davvero, questi fanno centinaia di chilometri nel tempo che ci metto io ad arrivare alla Coop (e devo solo attraversare la strada). Nel Cast Principale c’è anche la signorina Ling Ling, una cinesina che fa parte di una famiglia che lavora per la Monarch da prima che i cinesi iniziassero a coltivare riso, che spiega le corrispondenze tra le leggende della mitologia mondiale e i Titani, perché certe cose vanno giustificate.

Ha una trama questo film.

Il Cast fa irruzione nella base facendo detonare cose, perché ancora di esplosioni se ne erano viste poche. In un commovente stallo alla messicana, Signor Buonsenso incontra Undici e la moglie, convintissimo di essere lì per salvarle. Ma sorpresona – si era intuito da tipo subito – la Dr.ssa Russell fa parte degli ecoterroristi, dice al marito di fuggire e fa scattare il detonatore. Il muro di ghiaccio inizia gloriosamente a crollare sugli ascensori che sono anche la loro unica via di fuga. Inquadratura dall’alto della base che collassa su sé stessa. Ghidorah che esce dal congelatore in un tripudio di saette, figaggine e cattiveria, e inizia a vomitare fiotti di fulmini dalle tre bocche.

Visto che io odio le cose tamarre questo è stato il mio primo orgasmo.

Fuggono tutti sugli elicotteri, che hanno un po’ la stessa utilità dei ceri accesi alla Madonna visto che Ghidorah è stato svegliato a bombe nei reni e ne ha un po’ per il cazzo. L’elicottero del Cast Principale esplode in un tripudio di miccette, quello degli ecoterroristi è in bismuto e se ne frega, ma rischia qualcosina quando la Dr.ssa Russell si rende conto che la merda è più di quella che immaginava e decide di richiamare Ghidorah all’ordine facendo partire Sfera Ebbasta su Media Player. Ghidorah si incazza ancora di più per la musica di merda.

Poi il ghiaccio esplode di nuovo e compare Godzilla in una delle migliori interpretazioni di sé stesso. Dal momento che Godzilla si muove praticamente a velocità luce ed era partito prima del Cast Principale, credo si sia fermato a comprare le sigarette nel tragitto. Ghidorah, da vero maschio alfa, se la prende perché Godzilla è entrato in scena con molto garbo, ruggendo come un ultras che ha appena visto la sua squadra vincere la Champions. Fasci di fulmini e blast radioattivi, non può andare diversamente. Gidorah però, essendo munito di gigantesche ali, decide di buttarla nel saluto quando Godzilla gli strappa una testa a morsi, la testa stupida. Intanto gli umani decidono di fare come Baglioni.

La Dr.ssa Russell spiega che l’unico modo di salvare la Terra dall’invasione umana è liberare i Titani, coi quali si può convivere grazie all’ORCA, e che se non vogliono auto estinguersi hanno bisogno che i Titani riportino l’equilibrio e si dovranno pure far andare bene i danni collaterali. Quindi si è unita ai Lannister.

In questi 3 minuti si risolve la trama del film e la morale sul global warming che ultimamente tira un sacco.

Il prossimo step è Isla Nublar della Santa Madonna del Carmine, un isolotto vulcanico in Centro America, sede di un altro Titano. Scene di panico in cui i militari tentano di sfollare l’isola, ma il vulcano esplode prima che la popolazione sia in salvo. E dal vulcano esce Rodan: un gigantesco uccello a cui i militari decidono di sparare dei missili dai loro possenti caccia. Che è come sparare a un elefante coi Nerf. Insomma, è un uccello che vive in un vulcano, ha le ali in fiamme, al massimo ci butti dell’acqua contro.

Il Cast Principale, intanto, è sull’aereo degli Avengers a coordinare la flotta aerea, che nel giro di quattro fotogrammi si è ridotta di almeno venti elementi. Hanno due problemini di poco conto: l’uccello di fuoco e il fatto che hanno perso un colossale mostro volante sparafulmini. Ma c’è una tempesta di classe 6 che sta girando a caso e all’improvviso, col risveglio di Rodan, cambia rotta.

Impossibiru.

La troupe di geni capisce che Ghidorah non lo hanno mai perso: semplicemente la simpatica bestiola viaggia accompagnata da un ciclone. Idea geniale: indirizzare Rodan dritto dritto in bocca a Ghidorah e se la risolveranno poi loro. Che è un piano sensato e funziona pure: i due si scontrano in un tripudio di ruggiti e violenza, scintille e fiamme. Poi arriva Godzilla che non ha finito il discorso precedentemente avviato con Ghidorah, e visto che le sberle sono gratis ne da un paio anche a Rodan.

Gli Stati Uniti però non riescono a stare fermi, non sono mai stati capaci di stare fermi, figuriamoci ora che il presidente è Trump. Quindi consigliano ai membri della Monarch che è il momento di fare i chilometri perché c’è una bomba che ammazzerà qualsiasi cosa nel raggio di troppo. E non è che glielo dicono quando la stanno per sganciare come avevano fatto credere. No.

“Ah sì sentite, avete 60 secondi per andare veramente, veramente lontano.”

La bomba esplode nel silenzio, una gran bella detonazione a essere sinceri. Pesci che iniziano a venire a galla, suspense. Rodan riemerge dalle acque, Ghidorah lo segue a ruota. Il battito cardiaco di Godzilla rallenta e si ferma. Suzuki piange. Ling Ling spiega che, stando alle leggende, Ghidorah non è un Titano della Terra, è arrivato dalle stelle e sarà per sempre nemico di Godzilla, il vero re dei Titani terrestri.

Sottotitolo: gli americani hanno ucciso l’unico essere vivente in grado di tenere testa alla viverna sparafulmini, che nel frattempo si è accampata sul vulcano di Rodan nella posa del tacchino incazzato a urlare al cielo. Nel mondo tutti i titani si risvegliano e iniziano a rimodellare il territorio.

Mothra si sveglia, raccoglie le stelle con le ali – credo che lei abbia a che fare con i fotoni ma non è chiaro – e cantando una canzone tradizionale cinese ascende, avvolta in un alone di luce dorata come un chierico con qualche livello epico. Vola fino a Neo Tokyo 3 e il Cast Principale capisce che Godzilla è ancora vivo – questo pezzo mi ha confusa, ma in fondo c’è Ling Ling che insomma avrà capito cosa stava cantando la farfallona. Bisogna cercarlo nel profondo degli oceani. E per farlo bisogna andarci con un sottomarino nucleare.

Uno degli scienziati ha una teoria strampalata sulla presenza di warp spazio-temporali nascosti nei tunnel terrestri che permettono a Godzilla di blinkare in giro per le acque globali e lo prendono tutti per il culo. Finché non ci cascano dentro e si ritrovano ad Atlantide – non saprei come altro chiamarla la città sommersa in stile ellenico, ma con rappresentazioni persiane, costellata di statue di Godzilla. E il lucertolone infatti è là, convalescente, in casa sua, steso accanto a una sorgente radioattiva tipo gatto col caminetto. Ma potrebbero volerci anni perché si riprenda: bisogna sparargli una testata nucleare nei denti. Però niente, non si può fare, il portellone è danneggiato, bisogna portargliela a mano. Suzuki si sacrifica, portando a Godzilla il bento, e in una scena commuovente gli sussurra:

“Addio…mio vecchio amico.”

Godzilla guarda Suzuki con la faccia di uno che è vivo da miliardi di anni e lo ha intravisto due volte in croce.

La testata esplode.

Il Cast Principale si teletrasporta su una portaerei, dalla quale si gode l’emersione di Godzilla in sovraccarico che vomita una bordata atomica al cielo. Tutti i membri della flotta hanno il cancro. Poi Godzilla li guarda malissimo e parte, pronto a salvare il mondo.

Intanto Undici, che si è convinta di quanto sia squilibrata sua mamma – anche se alla dottoressa non riesco a dare tutti i torti, eh – sente di sfuggita che potrebbero fermare Ghidorah attaccando la radio alle casse dello stadio dei Red Socks – quindi credo siano a Boston nonostante continuino a far vedere il Campidoglio in fiamme che fa sempre catastrofe. Undici ruba Media Player, si dirige allo stadio e fa partire la traccia audio. Ghidorah non la prende bene, perché Sfera Ebbasta continua a fargli cagare, e inizia a demolire qualsiasi cosa sia a tiro di fulmine.

La Dr.ssa Pessime Scelte e Cast Principale si dirigono tutti nel posto più del cazzo che possiate pensare per salvare Undici. Godzilla arriva con Mothra e inizia un Royal Rumble a quattro, perché anche Rodan si unisce al party e la festa si anima dibbrutto. Undici intanto è fuggita nella sicurezza di una casa di legno e sputo e i suoi genitori danno la precedenza alla riparazione dell’ORCA. Sarei scappata di casa anche io.

Mothra abbatte Rodan con un inaspettato colpo di pungiglione e va a soccorrere Godzilla, che sta perdendo di due teste, poi si immola scagliandosi contro Ghidorah che la vaporizza. Ghidorah pratica bondage su Godzilla – non ho capito se se lo stava mangiando o lo stava ciucciando, ma la scena serve solo a dare una chance alla Dr.ssa Pessime Scelte di recuperare un minimo di dignità. Dopo aver trovato Undici, proprio mentre stanno per teletrasportarsi altrove, la donna afferra l’ORCA, lo accende di nuovo e inizia a farsi inseguire da Ghidorah, per poi morire sparaflashata di fulmini, ma non prima di rubare le battute a Scar:

“Lunga vita al re.”

Intanto Godzilla si rialza, si pulisce lo smoking e diventa rosso. Uno scienziato ci informa che “ha raggiunto temperatura termonucleare”. E’ ora di levarsi dal cazzo, se ne convincono tutti quando Godzilla inizia a caricare Ghidorah e i palazzi iniziano a sciogliersi. Poi lo scontro, e Godzilla che rilascia una bolla di radiazioni che iniziano a mandare in cenere Gidorah.

Qui ho avuto il secondo orgasmo.

Dopo un secondo blast, grazie al quale anche l’altra metà del vivernone viene ridotta in atomi, Godzilla inizia a mangiare l’ultimo collo superstite di Ghidorah, arriva alla testa e la fa esplodere con un rutto atomico.

Terzo orgasmo.

Boston è alta due dita, Godzilla ruggisce al cielo. I Titani arrivano. Godzilla guarda Rodan con la faccia di uno che non lo prende a sberle solo perché gli fanno male le mani, ma l’uccello di fuoco è meno stupido di quanto si possa pensare e fa un inchino talmente profondo da sembrare uno struzzo. Dopodiché Godzilla guarda un Muto – perché evidentemente non erano solo due i brutti lepidotteri – ricordandogli di stare cagato perché gli ha ammazzato i parenti il giorno prima. Altri ruggiti, Godzilla è il Re.

Titoli di coda.

Spoiler: ultimo fotogramma. Una simil pittura rupestre raffigura Godzilla in carica contro un gigantesco gorilla. Io che mi aggrappo alla poltroncina del cinema urlando:

DATEMI IL TRE E DATEMELO ORA!

2 risposte a “Godzilla II: King of Monsters”

  1. Penso che nessuno riuscirebbe a fare una recensione così grandiosa e stupefacente ! Sei una grande !
    (Avere una visione disincantata di questa roba, e comunque darle un senso, non è cosa facile !)
    Complimenti !

    (P.S. Mi fai una recensione di M.I.B. ? Scegli tu il ‘numero’ )

    Ciao.
    Stefano.

    1. Ahahahah! Grazie!
      Cavolo M.I.B. è un grande classicone! Nei prossimi giorni lo riguardo e vediamo cosa salta fuori 🙂

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